Il Progetto di Ricerca di Ateneo Buone pratiche e modelli di regolamentazione per l’impiego della IA nella diagnostica per immagini (IustiDIA) ha come oggetto l’impiego dell’Intelligenza Artificiale nell’attività di diagnosi in ambito medico e, in particolare, nella cosiddetta “diagnostica per immagini”, branca della Medicina nella quale i sistemi di IA si sono dimostrati in molti casi capaci di migliorare le prestazioni percettive e predittive del professionista, conducendo spesso a un successo diagnostico non inferiore a quello conseguibile dai singoli medici.

La ricerca muove dall’idea che sia necessario corredare l’uso di simili tecnologie con un’adeguata riflessione sulle strategie di sviluppo informatico e di implementazione clinica dell’intelligenza artificiale, nonché sulle sue ricadute nella relazione socio-tecnica tra il sanitario e il dispositivo intelligente, a partire dal tema delle responsabilità legali del sanitario e dalla tutela dei diritti fondamentali dei pazienti. A ben vedere, infatti, lo sviluppo “fai da te” e l’implementazione “pura e semplice” di queste soluzioni nel complesso setting ospedaliero, rischia di produrre diseconomie ed esternalità negative sia in termini funzionali che economici, fomentando la sfiducia verso metodiche invece potenzialmente molto benefiche.

A fronte di tale scenario, tuttavia, le strutture sanitarie non hanno ancora formalizzato indicazioni operative sull’utilizzo dei sistemi di IA, che siano concretamente capaci di guidare il sanitario, ad esempio, nella scelta dei tempi e delle modalità del loro utilizzo, in modo da favorirne un utilizzo clinicamente efficace e giuridicamente sicuro. Il progetto ambisce a colmare questa lacuna, ponendosi, attraverso un’indagine transdisciplinare, l’obiettivo di codificare le modalità di sviluppo e d’impiego delle metodiche IA nel particolare ambito della “Diagnostica per immagini”.

IustiDIA